LE CARTIERE DI FABRIANO: il tocco prezioso della stampa marchigiana
- Casa Monachesi
- 21 giu 2021
- Tempo di lettura: 3 min

I marchigiani sono un popolo ingegnoso e pratico; noi che nelle Marche ci abitiamo, lo sappiamo benissimo.
E sappiamo benissimo che siamo capaci di grandi prodotti d’artigianato: abbiamo già parlato infatti del calzaturiero e delle sartorie; perciò oggi vi vogliamo parlare di un altro prodotto per cui le Marche e in particolare Fabriano, sono famose: la carta.
La nostra regione è infatti una delle più grandi produttrici di prodotti di cartotecnica, al punto da essere rinomata in tutto il mondo.
Ma stiamo anche parlando di una tradizione antichissima, che risale indietro fino ad un tempo in cui la carta era un materiale prezioso, che pochi potevano permettersi e ancor meno sapevano ricreare.
Vediamo allora insieme la storia delle cartiere marchigiane.
STORIA DELLE CARTIERE
Come dicevamo, la produzione cartiera marchigiana risale al medioevo, e precisamente al 1264, anno in cui si attesta storicamente – come ci dicono le fonti – la prima cartiera di Fabriano.
Più che un lavoro industriale, la produzione era una vera e propria arte con un pizzico di processo alchemico: fino a quel momento si adoperavano infatti diverse tecniche per la produzione, risalenti alla tradizione e alle conoscenze di origini medio-orientali.
Paglia di thè o di riso; canna di bambù, stracci di canapa: tutti questi materiali erano alla base della produzione dei principali supporti scrittorî, prima della creazione della carta vera e propria.
I fabrianesi apprendono queste tecniche – sempre secondo le fonti – dai contatti con i mercanti arabi, che a loro volta avrebbero assorbito le conoscenze cartiere a Samarcanda, punto di contatto con la Cina e la via della seta.
Queste “primitive” tecniche vengono affinate dai maestri cartai di Fabriano, che perfezionano fino a rendere la produzione più rapida ed efficiente: creano infatti un sistema che permette di produrre la carta in meno tempo e di renderla più duratura.
Dopo un discendete declino che porta, alla fine del ‘600, alla riduzione delle cartiere a soli tre botteghe attive (a causa delle tasse imposte dallo stato pontificio); la produzione subisce una svolta.
Grazie al contributo di Piero Miliani, alla fine del ‘700, Fabriano conosce una riprese del settore cartario: da modesto dipendente, diviene prima “conduttore” e poi proprietario di cartiere.
Dalla associazione con Antonio Vallemani, nobile fabrianese, nasce nel 1782 la cartiera Miliani che in breve tempo raggiunge un alto grado di efficienza degli impianti e di sviluppo commerciale dovuto soprattutto alle capacità imprenditoriali di Miliani.
Ha infatti la conoscenza diretta che gli permette di capire come migliorare il prodotto e come investire per migliorarne la qualità.
Se volete conoscere più particolari sulla storia della cartiera di Fabriano, vi consigliamo di visitare il Museo della Carta e della Filigrana di Fabriano: eccovi il link al sito.
COME SI REALIZZA LA CARTA
A Fabriano, si diceva, vengono sviluppate nuove tecniche produttive per la produzione dei fogli di carta, sulla base delle conoscenze arabe e cinesi.
Le innovazioni, nello specifico, sono 3: prima di tutto, l’uso di una pila idraulica; quindi la scelta della collatura e del rivestimento con gelatina animale; ed infine l’introduzione del “segnamento”, l’antenato della filigrana.
Nel primo caso, si ha l’introduzione di un sistema produttivo meccanizzatoante litteram: tramite una pila a magli, i maestri cartai riuscivano a comprimere gli stracci lasciati a macerare per la produzione cartiera.
Attraverso vari processi come la “digrossatura”, la “raffinatura” e la “affioratura”, la pila lavora gli stracci macerati, li liscia e li comprime, restituendone il “pisto”, il ricavato di questa lavorazione che viene trasferito nel “tino” per la produzione del foglio di carta.
Qui avviene l’aggiunta della gelatina animale che viene poi pressata e distribuita uniformemente sui fogli, in modo da proteggerli e renderli più resistenti alle sollecitazioni degli strumenti come lapis, matite, inchiostro etc.
A quest’operazione segue una lisciatura – che serve a rendere i fogli più delicati al tatto – e quindi una “sceglitura”, ovvero la rimozione di prodotti fallaci.
LE CARTIERE OGGI
Ad oggi, la cartiera Fabriano è la più conosciuta in Italia (se non del mondo intero): noi tutti infatti abbiamo almeno una volta, nella nostra vita scolastica, adoperato i fogli da disegno tecnico A4 delle cartiere Fabriano, il cui logo è riconoscibilissimo.
Ma non è la sola cartiera marchigiana: abbiamo infatti anche gli stabilimenti cartieri di Rocchetta, in provincia di Ancona; di Pioraco e di Castelraimondo (questi due in provincia di Macerata).
Un sistema produttivo che ogni giorno sforna risme di fogli di varie grammature, album da disegno e altri prodotti di cartotecnica, per il disegno tecnico, industriale e artistico.
Eccovi il link del sito ufficiale della Fabriano per farvi un’idea della produzione cartiera.
Venite a trovarci nelle Marche e scoprite voi stessi la bellezza della produzione della carta di Fabriano e delle altre cartiere che ancora oggi producono anche in maniera artigianale.
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